
THE BOUNDARIES OF BABEL: EXPLORING THE BRAIN WITH IMPOSSIBLE LANGUAGES
ORGANIZED BY:
Fondazione Zoé - Zambon Open Education
Event Date + Time:
March 18, 2021 @ 6:15 pm - March 18, 2021 @ 7:30 pm
Event Location:
Corso Palladio, 36, Vicenza, Italy
Venue Name:
Online
Directions
About This Event
Event Description:
ANDREA MORO
Neuro-linguist and writer, IUSS Pavia University School.
One of the major discoveries of contemporary linguistics is that languages cannot vary indefinitely: every grammar must be subject to a restricted set of general principles that admit only certain degrees of freedom. This system is so complex that for centuries the uniformity underlying all languages has escaped observation. Only formal grammars have been able to come to this discovery in the last fifty years of research. The existence of these limits of variation between languages raises a simple question, namely whether it is an arbitrary convention of a cultural nature or is it the product of a biologically determined program. Exploring the functioning of the brain in vivo has provided a clear answer. By verifying the acquisition of artificial grammars that violate the general principles common to all languages, it was in fact possible to provide a neurobiological explanation on the existence of “impossible languages”, suggesting that “the boundaries of Babel” not only exist but are inscribed in our flesh.
Alternate Description:
ANDREA MORO
Neurolinguista e scrittore, Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia.
Una delle maggiori scoperte della linguistica contemporanea è che le lingue non possono variare indefinitamente: ogni grammatica deve sottostare a un insieme ristretto di principi generali che ammettono solo alcuni gradi di libertà. Questo sistema è così complesso che l’uniformità soggiacente a tutte le lingue è sfuggita all’osservazione per secoli. Solo le grammatiche formali sono state in grado di giungere a questa scoperta negli ultimi cinquant’anni di ricerche. L’esistenza di questi limiti di variazione tra le lingue pone un quesito semplice, vale a dire se si tratti di una convenzione arbitraria di natura culturale o sia il prodotto di un programma biologicamente determinato. L’esplorazione del funzionamento del cervello in vivo ha fornito una risposta chiara. Verificando l’acquisizione di grammatiche artificiali che violano i principi generali comuni a tutte le lingue è stato infatti possibile fornire una spiegazione di tipo neurobiologico sull’esistenza di “lingue impossibili”, suggerendo che “i confini di Babele” non solo esistono ma sono inscritti nella nostra carne.